Le proposte per l’automobile dopo il Corona Virus

Le proposte per l’automobile dopo il Corona Virus: quali sono?

Come per molti settori anche quello dell’auto ha subito gravi contraccolpi dalla pandemia, nel mese di marzo 2020 si è avuta una contrazione del mercato dello 85%.

Inevitabile che operatori e case si trovino in grave difficoltà e che alla ripresa molti faranno fatica a ripartire e aspettino le proposte per l’automobile.

Con i dati postivi sul calo dei contagi si comincia a parlare di quando si ripartirà e cominciano a fioccare proposte di finanziamenti ed agevolazioni varie.

Se la proposta di Quattroruote di rinviare le sanzioni per sforamento dei limiti di emissioni potrebbe agevolare solo le case inadempienti, più interessante sembra essere la proposta di UNRAE (associazione degli importatori di case estere) , per contenuti e platea di beneficiari.

Se si ripartisse prima dell’estate,  gli scenari di vendita per il 2020 vanno da una riduzione del mercato dal 32 al 42% senza misure correttive, ad una riduzione dal 21 al 41 % con misure correttive in funzione di quando si riparte.

In queste condizioni si verrebbe ad avere una perdita per imposte per lo stato per circa 3 Miliardi di Euro ed il rischio lavoro per circa 80.000 addetti (il 20% degli attuali esistenti),

La proposta dell’UNRAE prevede di allocare questi tre miliardi per aumentare le vendite, consentendo da un lato alle imprese di riprendersi e dall’altro allo stato di recuperarli come imposte, attraverso le seguenti proposte per l’automobile:

1-Incentivi-Modifiche all’Ecobonus

-Introducendo una terza fascia incentivata 61-95 g/Km, 2000 € con rottamazione e 1000€ senza

-Aumento importi fascia 21-60 g/Km, 2500 € con rottamazione e 1500€ senza

-Aumento del fondo previsto da Ecobonus

2-Fiscalità- Allineamento fiscale agli standard UE

– Aumento del tetto di detraibilità a 50.000€

-Aumento della quota ammortizzabile al 100%

– Aumento della detraibilità IVA per aziende e professionisti al 100%

Misure peraltro sollecitate ed attese da tempo, soprattutto per la fiscalità, che consentirebbero nel caso migliore di contenere il calo del mercato al 21% e conservare i posti di lavoro.

Queste iniziative francamente non dovrebbero essere a breve termine, ma costituire la spina dorsale per il rilancio del settore auto che da troppo tempo a causa di anomale imposizioni fiscali, difformi da quelle in vigore nella comunità europea, penalizzano il settore auto per privati, professionisti  ed aziende.

 

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