Quanto costa mantenere un'auto. Una ricerca tedesca

Quanto costa mantenere un’auto? I risultati sono sorprendenti

Quanto costa mantenere un’auto? Molto di più quanto si pensi. Con effetti dannosi non solo sull’economia domestica ma anche sull’ambiente. Questa è, in estrema sintesi, la conclusione a cui sono giunti alcuni ricercatori tedeschi e riportata in un articolo apparso su Nature il 20 aprile 2020.

Le auto private sono responsabili di circa l’11% delle emissioni totali di biossido di carbonio nel mondo. I trasporti nel loro insieme incidono per il 24% delle emissioni complessive: possedere o no un’auto ha quindi un impatto diretto anche sull’ambiente.

 Quindi, quanto costa mantenere un’auto…

La scelta di acquistare un’auto dipende da considerazioni personali come il luogo in cui si vive, il prezzo del veicolo e il costo di manutenzione. Se non si calcola correttamente quanto costa mantenere un’auto si rischia di privilegiare il possesso della stessa rispetto ad altre forme di mobilità più sostenibili: car sharing, veicoli alimentati con carburanti alternativi, trasporti pubblici, bicicletta.

I ricercatori hanno intervistato 6.000 cittadini tedeschi tra il 23 aprile e il 12 giugno 2018, ossia un campione rappresentativo di capifamiglia decisori di acquisto. L’obiettivo era verificare la reale consapevolezza del costo totale da sostenere per possedere un’auto. Il risultato conclusivo è che i consumatori sottovalutano in media il costo totale di proprietà di un autoveicolo di € 221 al mese. La stima errata ammonta al 52% dei costi effettivi, quindi il costo reale è quasi il doppio di quello che pensano i proprietari.

I partecipanti allo studio hanno valutato i principali costi di proprietà dell’auto: carburante, ammortamento, riparazione, tasse e assicurazione. In media, gli intervistati hanno fatto una stima pressoché corretta di quanto hanno speso per il carburante,  ma hanno gravemente sottovalutato tutte le altre spese importanti per la guida delle loro auto.

Gli studiosi hanno anche chiesto al campione di persone che ha partecipato alla ricerca se dopo aver calcolato bene i costi del possesso di un’auto  erano disposti a sostituirla con altri sistemi di mobilità e la maggior parte si è dichiarata disponibile a usare i trasporti pubblici.

Trasporto privato o trasporto pubblico?

Sulla base di modelli di analisi precedenti sui costi legati al possesso di auto i ricercatori hanno stimato che se i consumatori fossero consapevoli del vero costo di possesso di un’auto, il numero di veicoli in circolazione in Germania potrebbe calare di 17,6 milioni sul totale di 47,1, circa il 37%. Una riduzione così drastica significherebbe meno congestione e aria più pulita. Ciò porterebbe anche a una riduzione delle emissioni di CO2 di circa 37 milioni di tonnellate all’anno: il 4,3% del totale della Germania, o il 23% delle emissioni del settore dei trasporti.

Ci sarebbe un aumento della domanda di trasporto pubblico e maggiori emissioni di CO2 dei viaggi in autobus e treno. Ma in ogni caso l’effetto sarebbe positivo: le emissioni di carbonio per persona per ogni chilometro percorso con i mezzi pubblici sono circa la metà di quelle dei viaggi in auto di private. Inoltre con l’aumento dell’elettricità consumata dal crescente numero di treni e veicoli elettrici utilizzato come alternativa allaì’auto si riducono le emissioni totali.

Sebbene il sondaggio sia stato condotto in Germania, gli autori ritengono  che i risultati saranno potrebbero essere applicati in tutta Europa e probabilmente anche in altri in paesi con economie simili. Nel 2017 la Germania aveva 561 autovetture per ogni 1.000 abitanti; la media UE nello stesso anno era 512, quindi quasi equivalente.

Le critiche

Il rapporto considera anche eventuali critiche al metodo. Il costo di un’auto è solo uno dei fattori che  fattori che influenzano le decisioni degli individui di possedere un’auto: ci sono anche la necessità di mobilità nelle aree rurali e la mancanza di infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici e l’efficienza  dei trasporti pubblici. I ricercatori però confermano che sebbene il costo sia effettivamente solo uno dei fattori, è cruciale nella decisione sulla proprietà dell’auto.

Un’altra potenziale critica è che la considerazione che i prezzi di listino dei veicoli non tengono conto degli sconti che gli acquirenti di auto normalmente negoziano, il che potrebbe spiegare in parte perché gli intervistati hanno sottovalutato l’ammortamento. In genere questi sconti sono però compensati da elementi attrattivi come gli accessori e i premi per il leasing o il finanziamento. che in definitiva aumentano in media i prezzi delle auto del 30-50% rispetto al listino base. E sono costi aggiuntivi che non sono stati calcolati nella ricerca che è stata conservativa nella stima di quanto costa mantenere un’auto.

Cosa fare per aumentare la consapevolezza sui costi

Secondo gli autori dello studio è importante ridurre il gap di percezione di questi osti. E suggeriscono varie iniziative.

Le auto devono essere etichettate con i costi totali nel punto vendita e nelle lettere di immatricolazione. Molti paesi, tra cui Stati Uniti, Giappone e Cina, prevedono già che le nuove auto in vendita siano etichettate con il costo medio futuro del carburante per guidarle.

Le aziende che promuovono forme di trasporto alternative a emissioni ridotte – come i rivenditori di veicoli elettrici, il car sharing o le aziende di trasporto pubblico – potrebbero dare impulso al business includendo nella loro pubblicità informazioni sul costo della proprietà dell’auto. Per prevenire potenziali conflitti di interesse, le informazioni dovrebbero essere certificate o provenire da fonti attendibili, come istituzioni scientifiche o ministeri pubblici. Ma anche una campagna di marketing generale potrebbe almeno incoraggiare i consumatori a calcolare con precisione i costi di guida.

Quanto potrebbero essere efficaci tali interventi, rispetto ad altre opzioni come una tassa sul carburante o sovvenzionare il trasporto pubblico? Per far calare la proprietà delle auto in modo simile a quella stimata (-37%) dando corrette informazioni ai proprietari, il carburante dovrebbe aumentare del 1242%, perché il carburante incide sul consumo nella guida, non sul possesso, i cui costi sono sostenuti anche a veicolo fermo.

Il sovvenzionamento dei trasporti pubblici

Un’altra politica ampiamente discussa è quella di sovvenzionare maggiormente i trasporti pubblici.

I ricercatori hanno cercato di misurare l’impatto che producono le sovvenzioni sul possesso di un veicolo e quindi sulla circolazione. Attraverso un’analisi comparata di vari studi hanno stimano che l’eliminazione totale delle tariffe del trasporto pubblico ridurrebbe l’utilizzo dell’auto solo del 4,1–6,2% e potrebbe avere un impatto ancora minore sulla proprietà dell’auto.

I pratica sarebbe più efficace e meno costoso realizzare delle etichettature sui costi totali di manutenzione e fare informazione.

Ovviamente questa soluzione non piace ai produttori e venditori di auto, in questo dovrebbero agire le associazioni dei consumatori e iniziare  anche a  far valutare carburanti alternativi più economici (metano).

Prossimi passi

Gli autori indicano che la ricerca futura dovrebbe concentrarsi su quanto costa mantenere un’auto, piuttosto che sui soli costi del carburante.

Innanzi tutto va chiarito perché i consumatori sottostimano i costi di manutenzione di un’auto, e come fare per ridurre questa percezione sbagliata. L’analisi dovrebbe essere fatta anche in altri paesi.

Un programma simile potrebbe rientrare nelle iniziative previste all’interno Green Deal europeo, proposto dalla Commissione europea lo scorso dicembre, che prevede anche di accelerare il passaggio a una mobilità sostenibile e intelligente.  Anche Horizon Europe, il programma di ricerca da 100 miliardi di euro dell’UE,  che sta attualmente definendo la sua agenda per la ricerca nel periodo 2021-2027 potrebbe essere una buona opportunità per capire come la corretta stima dei parametri che determinano le scelte economiche dei consumatori condizionino in definitiva l’ambiente.

 

Note metodologiche:

  • La ricerca è stata condotta con l’istituto di rilevamento FORSA di Berlino
  • Le persone intervistate fanno parte di un campione casuale del pannello delle famiglie di Forsa, che è rappresentativo della popolazione di lingua tedesca di età superiore ai 14 anni.
  • Per ogni proprietario di auto, il sondaggio ha richiesto risposte sul costo di proprietà, in base al tipo di auto e comportamento di guida dell’individuo, nonché caratteristiche socioeconomiche quali reddito, numero di bambini e istruzione.
  • Per calcolare i costi per mantenere un’auto sono è stato tenuto conto del tipo di automobile e del comportamento di viaggio delle famiglie, delle informazioni dettagliate dell’Automobile Club tedesco (ADAC) e altre fonti per calcolare i costi mensili effettivi della proprietà dell’auto, in media, per ammortamenti, carburante, tasse e assicurazioni e riparazioni.

 

 

 

 

 

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