City car e consumo di carburante

City car e consumo di carburante: che alternative esistono?

Per molti il consumo del veicolo è un parametro fondamentale della scelta. Indipendentemente dai chilometri che si percorrono, pochi o molti, i consumatori fanno molta attenzione al famoso effetto pompa, e cioè a quanto si spende dal distributore per fare il pieno.

Ed è su questo principio che si sono costruite nel passato le fortune dei piccoli veicoli diesel, venduti a gente che percorre pochi chilometri, magari solo in città, per cifre d’acquisto superiori anche del 10% e con successivi problemi con il filtro anti-particolato, ed anche le fortune dei veicoli a gas che ancora oggi con 15-20 euro fanno il pieno.

Ma nelle auto elettriche non si fa il pieno di carburante, solo di energia elettrica dalla rete a casa o dalle colonnine, e per quelle ibride plug-in-in si fa il pieno di carburante e di energia.

Come confrontare allora il costo dell’energia necessaria per muovere una city car, cioè i consumi?
Ci viene in aiuto l’articolo recente di Quattroruote di maggio 2020 che introduce il costo/100 Km come un semplice parametro di confronto per valutare la convenienza di un veicolo in funzione dei consumi energia/carburante.
Nel segmento delle citycar la più risparmiosa a benzina é la ibrida-benzina

La 500 Hybrid mette insieme una soluzione semplice ed economica per abbassare i consumi, adottando una motorizzazione mild-hybrid su un motore nuovo, ma la vecchia versione GPL ha costi inferiori, a fronte di un prezzo maggiore di acquisto
Le citycar hanno abbandonato la motorizzazione diesel e per ora i dati relativi alla 500 elettrica non sono disponibili.

Basandosi solo sui consumi, in funzione del numero di chilometri che si percorrono è più conveniente la versione GPL.

Ma non esistono solo questi costi , ci sono altri costi come bolli, gomme e manutenzione che incidono, non molto per la 500 con  più o meno gli stessi cavalli per l’impatto ambientale.

la 500 ibrida è un progetto nuovo con emissioni di 88 g/Km di CO2, contro i 116 g/Km della vecchia GPL. Il GPL intrinsecamente inquina meno della benzina e quindi l’ideale sarebbe avere il nuovo modello ibrido convertito a gas, con consumi, costi ed emissioni ottimizzati.

Proviamo ora con un’altra citycar: la VW Up che ha a listino i 3 tipi di motorizzazione, benzina, elettrica e metano

Da questa tabella già si intravede la sfida dei prossimi anni nelle citycar in termini di costi tra i veicoli elettrici e quelli a metano. I primi anche con gli incentivi statali (4.000€ +2.000€ con rottamazione) rimangono più costosi, ma possono avere costi energetici inferiori (3,62€/100 Km se si ricarica a casa a 0,20€/KWh) o decisamente superiori ( 9,05€/100Km se si ricarica alle colonnine a 0,50€/KWh).

In termini ambientali la city car elettrica sembra avere impatto zero, in realtà se si considera tutto il percorso produttivo e di smaltimento a fine vita ( Life-Cycle-Assesment) l’impatto dei veicoli elettrici è circa i 2/3 dei veicoli ad alimentazione con combustibili fossili. Se invece consideriamo il bio-metano, l’impatto ambientale del veicolo con motore a combustione è inferiore a quello elettrico con energia da fonti rinnovabili.

Ragionando in termini di autonomia la E Up ha circa 260 Km dichiarati, di solito un poco meno reali, e Up Eco move ha circa 300 Km a metano + altri 200 Km (10 L) a benzina.

Per elettriche, ibride e metano in alcune regioni e città possono esserci incentivi e agevolazioni come accessi a ZTL, esenzione parziale o totale per bolli e parcheggi.

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