auto elettrica

Passare all’auto elettrica: più facile del previsto

Passare all’auto elettrica e in generale a tutti i veicoli elettrici potrebbe essere molto più facile del previsto. il passaggio al veicolo elettrico non sarà così drammatico.

Dopo un 2020 ed un inizio 2021 di oscuri scenari prospettati da costruttori in ritardo nei progetti elettrici e  figure tecniche attivate ad arte da gruppi di interesse a non cambiare lo status quo, di fronte alla ferma volontà politica in sede europea a ridurre emissioni clima alteranti ed inquinanti, pare che il quadro si stia rasserenando e molti evidenzino i benefici della transizione verso l’ auto elettrica.

I grandi costruttori di autoveicoli infatti, intrapresa la ormai inevitabile strada dello sviluppo di veicoli elettrici, con gli investimenti che questi implicano, dopo aver osteggiato fortemente la svolta con toni accesi ed oscuri presagi di perdita di guadagni e posti di lavoro, stanno ora cominciando a stemperare i toni ed a mostrare lati positivi del futuro elettrico che attende i veicoli.

E questo al punto che un numero crescente di persone parla di costi, margini e guadagni in linea con quelli dei veicoli tradizionali nel giro di qualche anno, se non addirittura migliori.

Lo scorso luglio Carlos Tavares di Stellantis (Peugeot-FCA) , in occasione dell’ Electric Vehicle (EV )Day ha previsto margini in doppia cifra a partire dal 2026, quando il mix di vendita sarà già verso il 70% di auto elettrificate (ibride plug-in ed elettriche) atteso per il 2030.

A fine luglio dall’assemblea degli azionisti del Gruppo Volkswagen Herbert Diess ha annunciato un rialzo della reddittività nell’arco di 2-3 anni, dal 7-8% al 8-9% partire dal 2025.  A inizio agosto 2021 Mercedes ha ufficializzato il ritorno per i veicoli elettrici ai margini dei veicoli termici, da raggiungere orientando gli investimenti in ricerca e sviluppo in prevalenza sui primi.

E’ strategia condivisa anche da parte di tutti gli altri gruppi la focalizzazione su sinergie interne, ricerca e sviluppo, riduzione dei costi delle batterie per abbassare il punto di pareggio nella costruzione di veicoli elettrici, razionalizzando la rete industriale grazie alla intrinseca semplicità dell’elettrico.

Come spesso accade le innovazioni tecnologiche partiranno dai segmento alto di gamma, come già visto per quelle più e meno recenti ( ABS,ASR, trazione integrale, ADAS etc), che sopportano gli iniziali elevati costi meglio delle piccole vetture, per poi giungere in tempi relativamente brevi anche alle piccole vetture, che anch’esse arriveranno ad avere costi e marginalità appetibili per clienti e costruttori rispettivamente.

La strada è ormai segnata e bene o male tutti noi ci avvieremo ad accettare il nuovo corso, senza però dimenticare la necessaria invarianza tecnologica. Cioè ci sono e ci saranno altre tecnologie che consentiranno le riduzioni di emissioni desiderate e non dovremo escluderle aprioristicamente in favore dell’una o dell’altra. E questo anche perché non esiste al momento un tipo di alimentazione adatto per tutte le necessità. Le batterie
sembrano esser ottimali per le brevi-medie distanze ed i bassi carichi, il GNL (bio) e l’idrogeno per i trasporti pesanti a lungo raggio, ma anche i combustibili sintetici paiono contenere fortemente le emissioni di CO2, se non addirittura ridurle.

Concentriamoci dunque noi ed i decisori politici-amministrativi sull’ottenimento dei risultati e non sui mezzi per ottenerli, fermo restando che non devono essere tali da migliorare l’ambiente e le condizioni di lavoro di alcuni a danno di altri.( vedi miniere di estrazione di cobalto in Congo, con sfruttamento minorile e paghe da fame per l’estrazione di materiali nobili)

Così come sarà opportuno globalizzare a tutte le aree della terra la conversione ad unamotorizzazione più pulita e salutare per l’ambiente e le persone. A nulla vale pulire l’aria della sola Europa ( che incide per il solo 10% delle emissioni mondiali) quando USA, CINA India ed Africa continuano ad inquinare liberamente.

La storia dell’auto è piena di storie che sembrano incredibili, è recentissima la notizia che finalmente in Algeria hanno chiuso le ultime pompe di benzina Super al piombo tetraetile, abbandonata da anni nel resto del mondo perché contaminava aria, acqua, colture, causando malattie cardiache, tumori e danni al cervello dei bambini, con conseguenti difficoltà di apprendimento.
Dunque avanti tutti nel cambiamento per migliorare l’ambiente, con giudizio per non ripetere gli stessi errori.

No Comments

Post A Comment